Il Mare Mediterraneo è la culla della nostra civiltà ma attualmente è tra i mari più inquinati al mondo. La Plastica rappresenta più del 90% dei rifuiti presenti nelle acque e ogni anno l’Europa riversa in mare tra le 150 e le 500 mila tonnellate di macroplastiche e tra le 70 e 130 mila tonnellate di microplastiche. L’inquinamento del mare parte principalmente dalle coste infatti basterebbe passeggiare lungo le spiagge per rendersi conto di quanta spazzatura è presente. Pezzi di plastica, bottiglie vuote, mozziconi di sigarette fanno parte oramai di un paesaggio naturale pericolosamente compromesso. Le cicche di sigarette per esempio sono i rifiuti più abbondanti sulla Terra e ci metto decenni per decomporsi completamente. Le plastiche non si degradano in alcun modo e tutte quelle diperse in natura vi resteranno per centinaia d’anni abitando i mari per lunghi periodi che vanno dai 5 anni per un filtro delle sigarette, 20 anni per una busta, 50 anni per un bicchiere e fino 600 anni per un filo da pesca.
Il mio progetto fotografico vuole mettere in evidenza la nostra incapacità nel rispettare la natura con una serie di immagini volutamente sfocate. Oramai siamo talmente abituati a vedere le nostre spiagge invase di rifiuti di ogni genere che non facciamo più caso alla loro presenza e la nostra cecità verso il problema aumenta sempre di più. Ho voluto usare questa tecnica fotografica per rafforzare il concetto di un problema invisibile ma tremendamente presente lungo le coste dei nostri mari.
The Mediterranean Sea is the cradle of our civilization but currently it is among the most polluted seas in the world. Plastic represents more than 90% of waste present in the waters and every year Europe spills between 150 and 500 thousand tons of macroplastics and between 70 and 130 thousand tons of microplastics into the sea. The pollution of the sea mainly starts from the coasts in fact it would be enough to walk along the beaches to realize how much garbage is present. Pieces of plastic, empty bottles, cigarette butts are now part of a dangerously compromised natural landscape. Cigarette butts for example are the most abundant waste on Earth and it takes decades to completely decompose. Plastics do not degrade in any way and all those dispersed in nature will remain there for hundreds of years, inhabiting the seas for long periods ranging from 5 years for a cigarette filter, 20 years for an envelope, 50 years for a glass and up to 600 years for a fishing line.
My photographic project aims to highlight our inability to respect nature with a series of deliberately blurred images. By now we are so used to seeing our beaches invaded by waste of all kinds that we no longer pay attention to their presence and our blindness towards the problem increases more and more. I wanted to use this photographic technique to reinforce the concept of an invisible but tremendously present problem along the coasts of our seas.